BATTEZZARE UN FIGLIO
1. Il Battesimo è il
primo sacramento della
Nuova Alleanza in forza
del quale gli uomini,
aderendo nella fede a
Cristo Signore, ricevono
lo Spirito di adozione a
figli. Essi vengono
chiamati e sono
veramente figli di Dio.
Uniti a Cristo con una
morte ed una
resurrezione simile alla
sua, entrano a far parte
del suo corpo, segnati
dall’unzione dello
Spirito, diventano
tempio santo di Dio,
membri della Chiesa,
“stirpe eletta,
sacerdozio regale,
nazione santa, popolo
che Dio si è acquistato”
(1 Pt 2,9 - cfr. DP
93).
2. “Il primo dato
che si riscontra è
l’insufficienza delle
motivazioni per cui
viene richiesto il
sacramento: spesso come
atto formale, o per
consuetudine, ridotto a
cerimonia privata con
scarsa partecipazione e
tanta distrazione.
3. E’ bene che la
famiglia che intende
battezzare il proprio
bambino, non rimandi
oltre i tre mesi di età
tale scelta
subordinandola magari
alle possibilità
economiche o alla
disponibilità del
padrino. In ogni caso
occorre almeno 2 mesi
prima fissare la
data con il parroco
per consentire
adeguatamente i
necessari preparativi.
E’possibile
scaricare l'apposito
modulo di battesimo
e consegnarlo al parroco
dopo aver concordato con
lui la data del
Battesimo, unitamente al
Certificato di nascita
del battezzando ed
eventualmente al Nulla
Osta se la famiglia
abita fuori parrocchia.
4. Salvo gravi motivi,
si celebra il Battesimo
durante la S. Messa e di
domenica, giorno del
Signore (cfr. SD
222) ed escluso il
tempo quaresimale. In
prossimità della Pasqua,
si auspica che il
Battesimo venga
celebrato durante la
Veglia pasquale (cfr.
DP 100, 103).
5. Il Battesimo
ordinariamente è
richiesto da una scelta
di fede e non da una
scelta di opportunità o
di superstizione. Questa
scelta di fede si
estende perciò a tutta
la famiglia, la quale si
impegna, insieme ai
padrini, ad approfondire
la propria fede; non
avvenga infatti che dopo
la celebrazione del
battesimo, genitori,
bambini e padrini non
frequentino più la
parrocchia (cfr. DP
94, 96; SD 219, 221).
6. La scelta del
padrino non dev’essere
dettata da motivazioni
di parentela, di
amicizia o di
opportunità, ma dalla
convinzione che il
padrino è il
rappresentante concreto
della comunità
cristiana. Solo in
quest’ottica è richiesta
la figura del padrino (cfr.
SD 221).
7. Il Padrino
perciò deve avere
determinati requisiti
per poter essere idoneo
a questo compito: deve
aver compiuto i 18 anni
di età, deve essere
battezzato, cresimato ma
soprattutto praticante.
Deve conoscere la
dottrina cristiana e
condurre uno stile di
vita ispirato al vangelo
(cfr. DP 107).
8. In particolare,
la situazione irregolare
circa la vita coniugale
di coloro che convivono,
che sono sposati solo
civilmente, che sono
divorziati risposati o
che abbiano una nuova
vita di coppia, rende
non idonei a svolgere
nella comunità
ecclesiale quei servizi
che esigono una pienezza
di testimonianza
cristiana come sono i
servizi liturgici e in
particolare quello di
lettori, il ministero di
catechista, l'ufficio di
padrino per i
sacramenti, la
partecipazione ai
consigli pastorali.
Fintanto che perdura la
loro condizione
irregolare di vita, in
contrasto con il
Vangelo, non è
consentita inoltre né
l'assoluzione
sacramentale né la
comunione eucaristica.
Essi, pur non vivendo la
piena comunione
ecclesiale devono, in
quanto battezzati,
partecipare alla vita
della Chiesa ascoltando
la Parola, frequentando
il sacrificio della
messa, perseverando
nella preghiera,
incrementando le opere
di carità. (cfr FC
79-85; DPF 207-234).
9. Si concede, solo per
gravi motivi, il nulla
osta per la celebrazione
del battesimo in altra
parrocchia. I battesimi
da fuori parrocchia si
accettano previo
nulla osta del
proprio parroco, il
quale, inoltre, dovrebbe
curare e certificare la
preparazione dei
genitori richiesta per
il battesimo (cfr.
DP 108; SD 222).
10. I genitori abbiano
cura che non venga
imposto un nome estraneo
al senso cristiano.
Sarebbe cosa quanto mai
opportuna conoscere la
vita del Santo al cui
nome e al cui patrocinio
viene affidato il
bambino, in modo che sia
di esempio e di stimolo
per vivere tutta la vita
nella carità e nella
fedeltà al Signore (cfr.
DP 106).